Il D.C.R. della Regione Emilia Romagna n. 849/1998 che dispone la destinazione degli ONERI DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA incassati dai Comuni prevede tale ripartizione:
– asili nido e scuole materne 10%
– scuola dell’obbligo 38%
– chiese ed altri edifici per servizi religiosi 7%
– centri civici e sociali, attrezzature culturali e sanitarie 7%
– mercati di quartiere e delegazioni comunali 6%
– spazi pubblici a parco e per lo sport 25%
– parcheggi pubblici 7%
La vigente normativa prevede la possibilità, ma non l’obbligatorietà, di elargire tale introito alle chiese (il testo coordinato inserito nella D.C.R. 849/1998, al punto 1.4, dà indicazioni che valgono “salvo diverse percentuali stabilite con deliberazione del Consiglio Comunale”).
Basterebbe quindi che i Comuni, semplicemente, facessero una nuova delibera ridistribuendo le percentuali!
Il Circolo UAAR di Modena ha inviato la seguente lettera a tutti i sindaci di Modena e provincia:
Egregio Sindaco,
Sappiamo della drammatica situazione dei bilanci comunali, che costringono le amministrazioni a dolorosi tagli anche su servizi sociali essenziali.
Ciò obbliga chi gestisce le risorse della Comunità a perseguire tutte le possibilità di risparmio ed a tagliare le spese non essenziali.
La nostra associazione ha potuto osservare che molti amministratori ignorano o fraintendono quanto stabilito dalla delibera 849/1998 del Consiglio Regionale Emilia Romagna e più precisamente che i comuni della nostra regione hanno la discrezionalità di riassegnare la destinazione di spesa delle percentuali di Oneri di Urbanizzazione Secondaria (OnUS).
http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/ERMES/Canali/territorio/edilizia/oneri_urbanizzazione/DCR04031998_849/DCR20060304_849.pdf
La succitata delibera prevede infatti che:
[…] L’incidenza degli oneri di urbanizzazione secondaria (U2), salvo diverse percentuali stabilite con deliberazione del Consiglio comunale, è così indicata per tutte le classi di Comuni:
– gli asili nido e le scuole materne 10%
– le scuole dell’obbligo 38%
– le chiese e gli altri edifici per servizi religiosi 7%
– i centri civici e sociali, le attrezzature culturali e sanitarie 7%
– mercati di quartiere e delegazioni comunali 6%
– gli spazi pubblici a parco e per lo sport 25%
– i parcheggi pubblici 7%
In particolare ci riferiamo a quel 7% che la normativa regionale prevede per le chiese e gli altri edifici religiosi.
E’ ben noto infatti che la chiesa cattolica già riceve dallo Stato, grazie all’8×1000, circa un miliardo di euro all’anno, oltre a tanti altri finanziamenti di vario tipo.
E’ quindi sufficiente una semplice votazione in consiglio comunale per variare dal 7% allo 0% la percentuale degli oneri di urbanizzazione secondaria destinata all’edilizia di culto.
A tale proposito, su nostra richiesta, già nel dicembre 2005 si era anche espresso il Servizio Valutazione Compatibilità Urbanistica e Normativa Edilizia della Regione Emilia-Romagna che aveva dichiarato:
“E’ facoltà dei Comuni, come indicato al punto 1.4 della citata delibera regionale, modificare le percentuali dalla medesima delibera stabilite, con apposito atto di Consiglio.”.
Inoltre già il TAR della regione Toscana, che ha una normativa simile a quella emiliana si è espresso con la sentenza di cui qui di seguito il link.
http://www.uaar.it/uaar/campagne/oneri/oneri-sentenza-tar-toscana-4082-2004.html
Tale sentenza sancisce il NON OBBLIGO del comune al versamento degli oneri di urbanizzazione secondaria alle chiese, respingendo il ricorso di un parroco che li pretendeva per restauri di case canoniche di proprietà della parrocchia.
Non solo, dice anche che «il sistema di finanziamento dell’edilizia di culto è rifluito […] nella quota dell’8 per mille»: in pratica dice che il finanziamento alle chiese tramite gli OnUS, essendo determinato dalla legge Bucalossi emanata prima del nuovo concordato che ha istituito l’8×1000, non sarebbe piu’ dovuto.
In conseguenza di ciò ad es. il Comune di Pontassieve (FI) ha sospeso dal 2007 l’erogazione degli OnUS alle chiese.
Risulta quindi pienamente legittimo da parte dei comuni azzerare gli OnUS per l’edilizia di culto es impiegare tutti questi fondi per asili nido, edilizia scolastica, parcheggi, attrezzature culturali e sanitarie, ecc. ecc..
Rimaniamo pertanto a disposizione per tutte le informazioni in materia delle quali Lei possa eventualmente necessitare.
Distinti Saluti,
Enrico Matacena, coordinatore UAAR per la provincia di Modena.