Nel mese di gennaio, alcuni soci UAAR della provincia di Reggio Emilia, si sono trovati al centro di una polemica riguardante la presenza del crocifisso all’interno di strutture pubbliche.
La minoranza politica del Comune di Novellara, denuncia che, all’interno della nuova casa protetta comunale, manca una cappella attrezzata permanentemente per le celebrazioni cattoliche, mentre la sala destinata alla messa domenicale viene dotata di crocifisso solo durante la messa.
L’assessore alle Politiche sociali, Maura Bussei, difende la scelta di non esporre simboli religiosi, osservando che la casa protetta “… è una struttura pubblica e laica, che deve rispettare le convinzioni e la fede di tutti gli ospiti”.
Le reazioni non si fanno attendere, come si può vedere dalla rassegna stampa riportata su queste pagine, con interventi sia sulla stampa locale che sulle televisioni nazionali, finché non si raggiunge un accordo, che prevede la realizzazione di una sala per il culto munita di simboli religiosi cattolici.
La soluzione politica raggiunta contrasta con il principio di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte allo Stato, sancito dalla Costituzione, in quanto solamente i credenti ed i cristiani in particolare si vedono rappresentati all’interno degli edifici pubblici.
A questo si aggiunge che la sala destinata ad ospitare il crocifisso all’interno della struttura protetta è utilizzata anche per la sosta delle salme, così che i simboli della religione cristiana devono essere tolti ogni volta che debba essere utilizzata per una persona non credente o non cristiana.
Il duplice effetto di questa scelta è garantire, contro il dettato costituzionale, un privilegio non dovuto alla Chiesa cattolica e al tempo stesso discriminare una parte dei cittadini che non si vedono rappresentati nelle strutture pubbliche.
Guarda il comunicato stampa novellara del circolo UAAR di Modena.